Il lancio del riso agli sposi è un rito che ha tradizioni antichissime. Dobbiamo andare indietro nel tempo fino ad arrivare ai matrimoni che si celebravano nell’antica civiltà dei Romani, dove ai novelli sposi veniva lanciato del grano per augurare loro prosperità, abbondanza e salute. Si tratta ovviamente di un gesto legato alla terra ed alla nuova vita degli sposi.
Negli anni il grano ha ceduto il passo al riso, magari confezionato dagli invitati in sacchettini di pizzo e poi lanciato sugli sposi all’uscita dalla chiesa. Oggi si usano anche petali di rosa, semini di fiori e quadrifogli che, trasportati dal vento germoglieranno altrove, boccioli di lavanda dal profumo inebriante, coriandoli colorati, piccoli aeroplanini di carta e bolle di sapone.
Il tutto si svolge nel momento in cui i novelli sposi appaiono, per la prima volta insieme, dopo la conclusione del rito nuziale.
Quando fotografo questo momento, nei pochi secondi disponibili, mimetizzato tra gli invitati, per non rovinare l’atmosfera, cerco immagini che racchiudono la gioia, l’euforia, la partecipazione e la condivisione con gli sposi di un momento unico: l’inizio di una nuova vita, di un nuovo cammino. Non è solo un’esplosione di colori, c’è soprattutto l’intensità del movimento bloccato e gli sposi, finalmente insieme, che tendono a stare vicino ed a stringersi per ripararsi dalla festosa pioggia di riso.
Non sono foto di cronaca senza vita, ma immagini che racchiudono emozioni e che fanno emozionare quando le guardi.