Ho conosciuto Andrea e Tania all’inizio dell’anno e mi è subito sembrata una coppia molto spontanea ed affiatata. Nonostante la situazione di distanza dovuta al lockdown, si è subito instaurato un buon feeling tra me e loro e questa è una condizione molto importante che non può non esserci per l’ottima riuscita di un servizio fotografico: in effetti, in ogni momento del giorno del matrimonio, da fotografo, sono in contatto con la coppia, devo essere disponibile e onnipresente, pur rendendomi comunque spesso invisibile.
La loro festa è coincisa con una bellissima giornata di fine estate, appena punteggiata da un accenno di pioggia, quasi a sottolineare quella leggerissima malinconia che vaga in tutti i momenti di un passaggio.
Ma anche le emozioni, le lacrime di felicità, la gioia di avviarsi verso un percorso nuovo, condiviso con i parenti, con gli amici e tutti quelli che, in ogni modo, fanno parte del vissuto, sono emerse, come sempre, reclamando il loro posto, ed è stato bello dipingerle negli scatti.
Nella solennità della cerimonia religiosa, nei suoi momenti di raccoglimento, vive e si concretizza tutto il matrimonio stesso: l’unione degli sposi e delle loro famiglie. Lo percepisci da uno sguardo celato, da una lacrima, da un abbraccio, dall’esplosione fragorosa del lancio del riso. Nei momenti conviviali, anche: nel ballo, nella musica e nella festa ci sono le tracce di tanto vissuto, fugacemente tutto scorre e si alterna lasciando spazio all’allegria ed alla leggerezza di un giorno diverso da tutti.
Trovare i simboli di tutto ciò è quello che mi occupa la mente e gli occhi in un giorno come questo, percepire le situazioni e le emozioni, viverle e fare in modo che siano vive nelle immagini, raccontare lasciando il giusto spazio alla fantasia, all’immaginazione, al non detto. Così, come a volte si vede nei riflessi di una vetrata, le figure si sovrappongono, sfuggono, mescolano il nuovo col vecchio e tutto si perpetua in una danza continua.
Risalta sempre e facilmente l’amore per la natura di Andrea e Tania, il loro legame con la famiglia, pur provenendo entrambi da vissuti affettivamente e culturalmente molto diversi.
E’ importante riuscire ad entrare in tutto ciò, pur restandone fisicamente fuori: a quel punto non hai bisogno di cercare le immagini, come per magia esse si formano sotto i tuoi occhi e tracciano la strada del tuo racconto.